Io gioco, tu giochi… giochiamo a essere la nostra migliore versione!
Spesso i bambini imparano meglio le cose tramite il gioco, questo perché nel mettere direttamente in pratica gli insegnamenti, le informazioni rimangono memorizzate più facilmente, inoltre è un modo completamente divertente di imparare cose nuove.
Facciamo un gioco!
Hai mai parlato a cuore aperto con qualcuno che non conosci? Oppure è più facile parlare con un buon amico, che magari conosci da anni?
Un pomeriggio seduta davanti a un caffè con la mia amica, le chiedo quante volte durante la giornata pensa alle parole che dice. Se si fa almeno due domande prima di iniziare un discorso, e le domande sono: “Quello che dico è necessario per me o per la persona che mi sta ascoltando? Questo discorso sarà edificante?” Lei mi guarda come se avessi appena chiesto chi se è nato prima l’uovo o la gallina! Mi risponde: ”Certo che non mi faccio queste domande… altrimenti non parlerei più”, e poi ride. In fondo chi si fa mai queste domande prima di parlare? Ci vuole davvero troppo tempo.
Gli feci ancora una domanda: “Hai mai fatto il gioco del silenzio per un giorno intero?”.
È mio parere personale che, a volte, non pensiamo davvero quello che diciamo, semplicemente parliamo troppo velocemente e può capitare di dire qualcosa che non si pensa per davvero. Quando iniziamo a farci domande, prima di parlare, e siamo completamente presenti nel qui ed ora, “sentiamo” che tante parole non erano necessarie, bastava uno sguardo o un movimento del corpo per esprimere le stesse cose. Incredibilmente mi sono accorta che effettivamente la persona davanti a me, anche in assenza di parole, quasi sempre riusciva a capirmi immediatamente.
Stranamente questa mia amica mi ha risposto che effettivamente, quando parla con i suoi figli, essendo ancora piccolini, per farsi capire meglio, parla con il linguaggio del corpo oppure usando movimenti specifici con le mani, questo proprio per farsi capire meglio dai bambini, perché loro molte parole non sanno neppure il significato. E durante il discorso abbiamo realizzato insieme come gli adulti ogni tanto comunicano con i bambini per farsi capire meglio. Soprattutto come la comunicazione con i bambini è automaticamente più semplice e gentile, hai fai fatto caso? Tendiamo a rivolgerci ai più piccoli con un tono di voce più amorevole e gentile per farci comprendere.
Da quella conversazione, in quel pomeriggio, sono sorte alcune idee.
E se provassimo un giorno intero a parlare con le persone adulte in modo gentile e amorevole, proprio come faremmo con un bambino piccolo di 2 anni? E se provassimo a parlare così con il nostro capo, quale sarebbe la sua reazione?
Ora prova a pensare per un secondo come sarebbe il mondo, se tutti noi parlassimo con più gentilezza, con più amore, con più cuore, proprio come si fa con i bambini piccoli, oppure con un cucciolo. Ci hai mai pensato come sarebbe divertente?
Abbiamo deciso così, per gioco, io e la mia amica di mettere in pratica questa idea. Dunque, per un giorno intero, prima di parlare, ci siamo posti le due domande che ho riportato qui sopra, e solo dopo ci siamo rivolti a qualsiasi persona incontrata durante la giornata con amorevole gentilezza, per vederne gli effetti.
Inutile dirti, caro lettore, il sorprendente risultato di questo esperimento.
Se vuoi provare anche tu questo gioco ecco qui le regole:
- Prova a parlare con voce calma e affettuosamente a chiunque si avvicini a te quel giorno.
- Prova a vedere solo la parte positiva della persona, indipendentemente da chi sia, anche se non la conosci, immagina (inventa).
- Chiediti sempre se le parole che escono dalla tua bocca, siano edificanti e necessarie per la persona con cui ti stai relazionando. Nel caso in cui non sia proprio così, prova semplicemente a stare in silenzio.
- L’ultima tappa per finire bene la giornata e dunque anche il “gioco”, prova a fare una gentilezza che nessuno ti ha mai chiesto, per esempio vai a visitare un vicino di casa offrendogli un caffè.
Alla fine di questa giornata scrivi su un foglio cosa ti ha fatto sentire davvero bene durante questa esperienza, cosa senti dentro di te praticando l’amorevole gentilezza.
E se hai voglia ti invito a condividere con me questi risultati.
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Fonti e ringraziamenti
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